Diario di scuola
 
I bambini che lasciarono il "bosco" - Carmine
"... noi non usciamo mai, soltanto se andiamo in America,
perchè siamo chiusi in una palla di fuoco di sole.
Se andiamo in America possiamo uscire ma dobbiamo stare attenti
se no andiamo dentro la palla di fuoco dell'America."
Carmine, 7 anni e 5 mesi "Lo Spazio" Giornalino della classe 1a A

Carmine, ricorda il maestro, era piccolino, magro, nervoso, con grandi occhi mobili e vivi.
Quando lo vide la prima volta, accompagnato dalla mamma, che teneva per mano la sorellina più piccola, e dal papà, gli sembrò un bellissimo bambino dall'aria un po' triste. I suoi genitori gli parvero un poco agitati e preoccupati. Il trasferimento a Roma da Salerno, dissero, non era stato affatto semplice e si chiedevano se quel figlio visibilmente intelligente, pieno di idee, vulcanico, si sarebbe trovato bene nel nuovo "bosco" metropolitano che si preparava ad accoglierlo.
E poi fu la scuola, il lavoro giornaliero insieme ai compagni, i suoi interventi durante le discussioni, sempre un poco spiazzanti, ma acuti, efficaci. I suoi racconti narrati con tono febbrile.
Finché un giorno,ad inizio quarta, la notizia: Carmine, con la sua famiglia, tornava a Salerno. Il perché il maestro non lo seppe mai; forse l'integrazione nella nuova città, tanto diversa da quella d'origine, non era andata a buon fine.
Il maestro e Carmine da allora non si video più. Di lui rimane un ricordo un po' sbiadito, alcuni scampoli di discussioni con i compagni, trascritti nei giornalini di classe, due o tre disegni, una poesia e tre sue "lettere", un tentativo di mantenere vivo un rapporto purtroppo interrotto senza un vero perché. Di lui, si continuò a sentire nostalgia fino alla fine della scuola.
 


Vanessa e la marmellata

Carmine e la marmellata


Carmine - Il corpo dentro

Carmine - Il corpo dentro

Gli occhi della notte - Poesia

Gli occhi della notte

Primi saluti

Primi saluti da Vietri (SA)

Un saluto speciale

Un saluto speciale

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