Diario di scuola
 
Misurare con il corpo - 1980-1981
Oggi siamo entrati in classe e abbiamo parlato su come si poteva misurare l'aula.
I bambini dicevano, a modo loro, quali erano i metodi per misurare.
Erano: misurare con i palmi delle mani, con i passi,
con le mattonelle, con i bambini.(...)
Poi abbiamo provato con i passi; dopo tante prove ci siamo accorti che i passi non erano gli stessi, alcuni erano grandi, alcuni erano piccoli;
erano diversi anche quelli dello stesso bambino...
Classe Terza A - Testo collettivo

Nel 1977 La Nuova Italia Editrice pubblicò un libro nella collana dei Quaderni di Cooperazione Educativa che fece molto scalpore: A scuola con il corpo.

Cosa sostenevano gli autori in quel testo?
Che la scuola era un luogo in cui il corpo dei bambini/ragazzi era "dimenticato" in ogni sua dimensione (dovevano stare fermi e buoni, seduti ai loro banchi, in aule spesso piccole e poco adatte, con pochi istanti di "liberazione", quando c'era..., durante i 10 minuti di ricreazione per la merenda mattutina...).

Questo stato di cose comportava spesso, secondo gli autori, un malessere generale che si rifletteva anche sulla psiche degli alunni e, di riflesso, sul loro modo di apprendere.

Molte maestre e molti maestri (soprattutto nella scuola elementare si provò a cambiare qualcosa, molto meno nella scuola media, quasi per nulla nella scuola superiore), a partire proprio dalle riflessioni proposte dagli autori di quel libro, provarono a ribaltare lo stato di cose della scuola d'allora, ripensando spazi e modi dell'insegnare.
Il "corpo" perciò, il suo stato di benessere e/o di malessere, divenne per alcuni insegnanti la cartina di tornasole di una scuola a misura del bambino e, molte volte, strumento vero e proprio di modi "nuovi" d'apprendimento.
Proprio come nel lavoro sulle misure che impegnò il maestro e i suoi bambini per diverso tempo.  

I sogni - Discussione collettiva

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